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        è calcolato che una tazzina di caffè "all'italiana" 
        contiene in media 80 milligrammi di caffeina. Di fronte a questo dato 
        sorgono spontanee alcune domande: quali effetti ha la caffeina sul nostro 
        organismo? Bere molto caffè può far male? Quanto se ne può 
        bere in un giorno? Ci sono casi o momenti in cui non bisognerebbe prenderlo? 
        La risposta a queste domande il più delle volte è confusa, 
        imprecisa, spesso infarcita di preconcetti e di luoghi comuni, derivati 
        dalla scarsa conoscenza del problema e, non di rado, dall'avventata interpretazione 
        di dati scientifici. Se, ad esempio, un centro di ricerca comunica che, 
        in base agli esperimenti effettuati, la caffeina mostra di aumentare la 
        pressione arteriosa, questa notizia dev'essere compresa nei suoi giusti 
        termini: infatti, se è vero che in quell'esperimento la pressione 
        arteriosa ha mostrato un certo aumento nei soggetti trattati con caffeina 
        pura, ciò non vuol dire che bevendo una tazzina di caffè 
        si diventa automaticamente ipertesi. Questo dato può significare, nell'ipotesi peggiore, che bere abitualmente 
        un grande numero di tazzine di caffè al giorno potrebbe costituire 
        un fattore di rischio di ipertensione in particolari soggetti predisposti. 
        Tuttavia, tra gli abituali consumatori di caffè, la pressione si 
        mantiene a livelli più bassi rispetto ai non consumatori. Non bisogna, 
        quindi, mai confondere un dato sperimentale con la realtà di tutti 
        i giorni né, per esempio nel nostro caso, identificare la caffeina 
        con il caffè. Nel considerare ora serenamente quelli che sono gli 
        effetti del caffè sul nostro organismo occorre, per prima cosa, 
        sapere che la letteratura medica più recente e autorevole ha sconfessato 
        decisamente e in modo documentato certi "miti" del passato, 
        ancora duri a morire, in merito all'uso e all'abuso del caffè. 
        Ad esempio, che il caffè si renderebbe responsabile di patologie 
        come l'infarto del miocardio, il cancro del rene, della vescica e del 
        pancreas, la malattia fibrocistica della mammella, l'iperlipidemia, ecc.
 
 
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   Per 
        gentile concessione della rivista Food
 Per 
        quanto concerne in particolare gli effetti del caffè sul sistema 
        nervoso centrale, sul comportamento e sul rendimento psico-fisico dell'individuo, 
        diciamo subito che, per la loro importanza, abbiamo loro dedicato un breve 
        capitoletto a parte. Ci 
        dice già qualcosa l'esperienza di tutti i giorni, un'esperienza 
        che è ormai relegata al "vissuto" e che, più o 
        meno consapevolmente, cerchiamo di rinnovare tutte le volte che durante 
        la giornata ci accostiamo ad una tazzina di caffè: avvertire una 
        lieve eccitazione psichica, una maggiore vivacità e attenzione, 
        una memoria più pronta e, talora una maggiore facilità di 
        parola e resistenza al lavoro.E' 
        stato sperimentalmente accettato che dopo una tazzina di caffè 
        le dattilografe scrivono più speditamente e con meno errori e che 
        la guida simulata di un automobile avviene con maggiore sicurezza.
 La sua azione arriva anche al cuore, è un ottimo cardiotonico. 
        Anche i polmoni beneficiano dell'azione stimolante della tazzina di caffè. 
        In essi si determina un potenziamento della dilatazione dei bronchi, della 
        ventilazione polmonare, che facilitano una migliore respirazione.
 Questi benefici non sono rilevabili nelle 2-3 usuali tazzine,ma come in 
        tutte le cose è bene non esagerare e non superare una dose giornaliera 
        affinché il fisico non ne risenta. Stiamo però tranquilli: 
        non è una bevanda con particolari controindicazioni come qualcuno 
        affermava fino a poco tempo fa
 In particolare, per quanto riguarda l'attività intellettiva, si 
        nota una migliore capacità di eseguire i calcoli. D'altronde la 
        migliore prova di tale attenzione stimolante sul sistema nervoso è 
        data da una certa difficoltà ad addormentarsi dopo aver bevuto 
        una tazzina di caffè la sera dopo cena; anche se a molte persone 
        una tazzina di caffè concilia il sonno!
 
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