Descrizione
Canale a 193 mt. s.l.m. è uno tra i principali centri del Roero. E' rinomato oltre che per i vini eccellenti, per la produzione di pesche saporite.
Risale al 1908 la nascita del mercato giornaliero del pesco di Canale.
Citato per la prima volta nell'861 (diploma dell'imperatore Ludovico) e in un altro documento del 1034,
venne donato nel 1065 da Adelaide di Susa al Vescovo di Asti. Federico Barbarossa nel 1162 lo cedette ai conti di Briandate.
Coinvolto nel secolo XIII nella lotta tra guelfi e ghibellini, nel 1379 conquistato dai Visconti fu infeudato ai Roero. Nel 1512
lo vendettero ai Malabaila di Castellinaldo.
Da Visitare
Il Castello fu eretto dai Roero fra il 1379 e il 1390 e modificato poi dai Malabaila nel '700.
Ricca l'architettura religiosa: la parrocchiale SS. Stefano e Vittore, ampliata nel 1696-98 e nel 1825, ha una facciata barocca
del 1726.
San Bernardino, chiesa della Confraternita dei "Battuti" bianchi in forme barocche, custodisce un crocifisso ligneo del '500.
San Giovanni, chiesa della Confraternita dei "Battuti " neri eretta dal 1708 al 1714 anch'essa in forme barocche.
Madonna di Loreto, ricostruita a metà del '600, conserva all'interno resti di un affresco del '400 "Madonna col Bambino".
Piatti Tipici
Produzioni alimentari salumi, prosciutto arrosto, dolci ("duchesse"), pesche.
Produzione di vini
Pur vantando una buona tradizione vitivinicola, il Roero, di cui Canale d'Alba può esserne considerata la capitale,
ha conquistato una sua fetta di popolarità nel mondo dell'enologia piemontese solo in tempi molto recenti e con il vitigno certo meno
atteso. L'arneis infatti, nonostante le prime citazioni relative a questo vitigno risalgano al 1478, ha sempre avuto un ruolo
marginale nella viticoltura roerina e solo a partire dalla prima metà degli anni Ottanta, grazie all'intuizione di alcuni
produttori di prestigio e grazie anche al progressivo spostamento del gusto dei consumatori verso vini più morbidi e fruttati,
questo vino-vitigno ha guadagnato fette di mercato sempre più ampie (come del resto testimonia la vera e propria esplosione
della superficie vitata che nell'arco di poco più di un decennio è passata da poche decine di ettari a più di 400 ettari nella
sola denominazione Roero Arneis). Questo rapido successo, che ha portato nel 1989 al riconoscimento della d.o.c. Roero
Arneis, non ha coinciso però con un altrettanto rapido incremento qualitativo della produzione, che solo in tempi molto
recenti ha saputo attestarsi su livelli di tutto rispetto. Malgrado questi importanti progressi, l'arneis resta comunque un
vitigno dalle potenzialità limitate (soprattutto per quanto riguarda la struttura e la longevità) e forse proprio per questo
motivo negli ultimi anni i produttori più all'avanguardia hanno dedicato sempre maggiori attenzioni al nebbiolo e alla
barbera, ottenendo in breve tempo risultati molto confortanti.
Il clima e soprattutto i terreni danno ovviamente vini differenti rispetto a quelli delle vicine Langhe, ma non per questo di
minore personalità. Se i produttori sapranno dunque lavorare con la giusta cura sia in vigna sia in cantina il confronto
potrebbe non essere così impari come fino a poco tempo fa si era portati a credere.
Vedi anche i comuni di Castellinaldo, Govone, Guarene, Montà d’Alba, Monteu Roero, Priocca, Santa Vittoria d’Alba, Santo Stefano Roero e Vezza d’Alba.
Piatti tipici finanziera, capunet, fritto misto alla piemontese.
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