La Commissione europea ha presentato ad inizio 2006 due proposte di regolamento in merito alla coesistenza tra marchi e denominazioni e sull'accesso di prodotti da Paesi terzi ai registri comunitari, relative quindi alle indicazioni geografiche protette dalla Ue (Dop, Igp e Stg).
A seguito delle denuncie presentate da Usa e Australia sulla scarsa trasparenza delle regole comunitarie per la tutela dei prodotti di qualità, con decisione- pannel del Wto del 2004 era stata sancita la compatibilità dei registri Ue per la protezione dei prodotti Dop e Igp con le regole del commercio internazionale.
I giudici della Corte di Giustizia han però sollevato critiche in merito ai requisiti della reciprocità ed equivalenza", che saranno formalmente abrogati, determinando però in questo modo una minor protezione dei prodotti Ue sui mercati internazionali, in quanto il riconoscimento dei prodotti dei Paesi terzi non ha più come corrispettivo il reciproco riconoscimento, da pare dei Paesi terzi, dei prodotti Ue.
Scettico è il commento in merito da parte di Confagricoltura, la quale teme che a causa dell'adeguamento delle disposizioni del Wto si possa allentare il legame tra il territorio di origine ed il relativo prodotto tipico, determinando un ampliamento dei fenomeni di contraffazione ed imitazione. Confagricoltura si impegna a vigilare sulle proposte di regolamento e ad intervenire contrastando ogni tentativo che dovesse indebolire i marchi geografici collettivi, istituiti con il regolamento 2081/1992, opponendosi inoltre a ogni eventuale tentativo di "annacquare" l'attuale regime dei prodotti tipici.