«Non
beneficenza, ma un prezzo equo, senza lintervento
di intermediari». È quanto chiese padre
Graziano Mason a Ferrero nel 1998. Padre Graziano
trevigiano dorigine ma ecuadoregno nel
cuore e nella parlata vende cacao Arriba della
miglior qualità. E, dopo quella prima stretta
di mano, di cacao ne è arrivato ad Alba. Eccome.
Nei giorni scorsi padre Graziano ha concluso un nuovo
contratto con lazienda albese, che ha inventato
e fatto amare a tutto il mondo la Nutella.
Perché
padre Mason si dà al commercio? Con i denari
che ricava lavorano e vivono 20 mila persone. Metà
del cacao ecuadoregno acquistato da Ferrero viene
dallorganizzazione solidale del sacerdote di
Treviso: Fundaciòn Maquita Mcch. Diamoci la
mano per commercializzare come fratelli. Un progetto
in un nome. Non cè che dire.
Sentiamo.
«Arrivato nel 1973 in Cile, ho vissuto il dramma
della dittatura», racconta il missionario, sguardo
azzurro e sorriso aperto. «Nel 76 sono
passato in Ecuador, prima su unisola, poi a
Quito, la capitale. Negli anni Ottanta ho iniziato
la commercializzazione del cacao, raccogliendo i prodotti
dei contadini e vendendoli in città, con altri
volontari. Ci hanno spesso cacciati, perché
fomentavamo la dignità e la giustizia tra i
i poveri. Nella capitale, dal 1985, ho animato le
comunità di base oggi sono 15 per 30
mila abitanti , facendo in modo che la gente
potesse continuare a coltivare e poi a vendere i prodotti,
evitando lemigrazione. Lorganizzazione
ha ventanni. Abbiamo eliminato vari passaggi
intermedi, incrementando i compensi per i contadini
del cento per cento. Vuol dire concreta possibilità
di vita, salute ed educazione. Ferrero ci offre la
garanzia di un prezzo giusto e dignitoso. Ad Alba
cè gente seria».
Cè
di più. «Il denaro viene erogato in anticipo.
Per noi è fondamentale. Possiamo pagare subito
le famiglie, evitando di farle cadere nelle mani di
commercianti senza scrupoli. Ferrero sta appoggiando
inoltre un progetto di formazione, istruzione, cultura
per la crescita della dignità degli uomini
e soprattutto delle donne, che vivono ancora in una
condizione di sottomissione».
Sorride,
padre Graziano. «Grazie a Ferrero siamo cresciuti
sottoterra, come le patate. Ora abbiamo 16 centri,
ai quali fanno capo varie organizzazioni, ognuna composta
da 15-20 famiglie, che raccolgono il cacao. Il centro
principale della rete si occupa di selezionare il
prodotto essiccato e spedirlo tramite nave».
La
lavorazione finale, dalla fava di cacao fino al cioccolato,
è eseguita ad Alba o in Germania, a cura della
Ferrero.
Arriba,
cacao solidale.
|