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La cioccolata seduce il grande seduttore

 

 
L'affascinante seduttore Giacomo Casanova era un grande amante non solo delle belle donne ma anche della cioccolata
Egli confessava: "Coltivare i piaceri dei sensi è stata per tutta la mia vita la mia principale occupazione, e non ne ho mai avuta altra più importante. Sentendomi nato per l'altro sesso, l'ho sempre amato e mi sono fatto amare per quanto possibile. Ho molto amato anche la buona tavola e insieme tutte le cose che eccitano la curiosità… ("Storia della mia vita").
A Venezia nel XVIII secolo la passione per la cioccolata era diffusa in tutte le classi sociali e chi poteva permetterselo non rinunciava al piacere di gustarne al mattino una bollente tazza che conciliava con la vita e assicurava energia per la giornata.
Chi non aveva nessuno che potesse prepararla in casa si recava alla bottega del caffé, come ci ricorda il grande Goldoni che non solo nelle sue commedie ci parla spesso della cioccolata, ma ne era anche un grande estimatore: ogni mattina si recava al Caffé dell'Abbondanza per sorbire la profumata bevanda, in cui amava intingere dolcetti e bocconcini di pan di Spagna.
Casanova viaggiava sempre con un frullino e una ricca provvista di barrette di cioccolata che grattugiava personalmente con cura. Poi scioglieva in acqua o in latte la polvere ottenuta e frullava il tutto a lungo per ottenere una bevanda omogenea con una corona di schiuma leggera e soave.
Nei riti del corteggiamento un posto privilegiato avevano per lui gli omaggi di cioccolata che faceva recapitare alle dame che voleva sedurre, convinto dei poteri afrodisiaci del cacao. I suoi amici e anche le sue amanti conoscevano questa passione che assecondavano con doni generosi e continui del cibo degli dei.
Casanova assicurava che neppure il migliore champagne stava alla pari con le sensazioni inebrianti della cioccolata, il supremo elisir d'more: aveva il potere di disinibire le sue amanti e regalava istanti paradisiaci. Nulla di meglio, prima e dopo le fatiche d'amore.
Di tanto in tanto organizzava gli Ambigu, in cui invitava gli amici più cari e tante bellissime damine dai costumi non proprio castigati. È rimasto celebre l'Ambigu organizzato nel cuor della notte a Colonia: ostriche in abbondanza, vino del Reno, vino di Cipro e Alicante, Madera e Champagne. E per dessert tartufi neri e Maraschino. Casanova glissa su quel che successe dopo, da cavaliere d'onore si limita a ricordare le grida di piacere delle donne.
Esistono in commercio i Baci di Casanova, cioccolatini fondenti con dentro un cuore di cioccolata in cui al gusto del cacao si sposa il sapore piccante del peperoncino e le praline Casanova, ripiene di riso soffiato, per alludere all'allegria che sanno regalare.
Un'ultima curiosità, senza uscire dal tema della seduzione: anche Gabriele d'Annunzio, grande amatore, prima di ogni incontro amoroso, si saziava di cioccolato fondente perché era convinto dei suoi poteri afrodisiaci, come ne era convinto l'imperatore Montezuma che ne consumava fino a cinquanta tazze al giorno per soddisfare le donne del suo harem molto affollato.

  Articolo di Cristiana Lo Nigro
(Referente Chococlub Cuneo)
 
 
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