STAMPI
E FORMINE
A natale, a Pasqua o perfino a San Valentino, i piccoli e i grandi sgranano
gli occhi davanti alle vetrine dei cioccolatai, dove sono disposti servizi
di posate, Babbi Natale, campane, uova o cuori di cioccolato.
Quanto alle monete ci cioccolato che affascinano i bambini, ricordano
i semi di cacao utilizzati come moneta dagli Aztechi. Solo nel 1830,
con la comparsa delle macinatrici meccaniche che danno al cioccolato
una struttura sufficientemente fine, fu possibile elaborare i primi
cioccolati stampati.
Oggi, per realizzare questi soggetti dalle forme varie, si fa sciogliere
il cioccolato di copertura a 45° C, poi lo si fa raffreddare al
di sotto della soglia di cristallizzazione, e infine si fa risalire
la sua temperatura a 30° C.
Alla fine di questo processo le pareti interne degli stampi si ricoprono
di cioccolato, per uno spessore di 1 o 2 centimetri sempre a una temperatura
di 30° C.
Dopo il raffreddamento, dallo stampo esce una figura lucente, cangiante
all'occhio. Tra i fabbricanti di stampi più noti si possono citare
Pinat, Cadot e soprattutto Letang (fondata nel 1832).
Solo la Letang esiste ancora oggi, fedele agli stampi in acciaio inossidabile
ottenuto con una lega cromo-nichel. Ma questi stampi tradizionali sono
costosi e faticano a reggere la concorrenza dei nuovi arrivati, fabbricati
in plastica termoformata, silicone o Flexipan (vetro più silicone).
In Germania, la Reiche (creata nel 1855) propone un catalogo di ben
50.000 stampi in platino (acciaio placcato nichel) che danno una levigatura
perfetta ai Santa Klaus in cioccolato, vere meraviglie per gli occhi
dei bambini tedeschi.