aceto
balsamico |
COME
SI USA L'ACETO BALSAMICO TRADIZIONALE DI MODENA
Il balsamico è duttile, ma
permaloso. A non saperlo condurre si corre il rischio di
rovinare tutto. curioso è il fatto che non è
possibile prevedere un "dosaggio" preciso e preventivato.
Perchè il balsamico è un forte "individualista"
per vocazione e scelta precisa. Allora meglio assaggiarlo
prima sulla punta di un cucchiaio. Percepirne, volta per
volta, la rotondità oppure la graffiante tangente
dell'acidità. E dopo questa sua dichiarazione scegliere
se usarlo, per esempio, su di una scaloppa, oppure su di
una fresca insalata. Quindi non una vera "posologia",
bensì un impiego ragionato e misurato in riferimento
alla sua pronunciata e particolare aromaticità. Esistono,
tuttavia, "regole" dettate e consigliate da una
più che centenaria esperienza d'uso che vuole il
"balsamico" quasi sempre ultimo a comparire nella
sequenza degli ingredienti usati e previsti per ina preparazione
gastronimica (con l'ovvia eccezione per il condimento di
una verdura cruda. In merito si ricorda la sequenza ottimale:
sale, aceto balsamico, olio).
La riconosciuta preziosità di quest'aceto ha invalsa
la tendenza ad un suo utilizzo a volte davvero troppo parsimonioso.
Si ricordi che il calcolo della sua quantità d'uso
è, approssimativamente, misurata sull'unità
del cucchiaino (scarso) a persona. Per impieghi particolari
sarà la sensibilità di chi lo utilizza a determinare
il dosaggio più opportuno. Sui cibi a cottura il
"balsamico" va aggiunto poco prima di toglierli
dal fuoco affinchè ci sia tempo sufficiente per insaporire
la vivanda e congiuntamente per non disperdere il suo straordinario
aroma e la complessità del suo "bouquet".
Nel caso di pietanze calde già disposte su piatto
da portata è buona norma intervenire col balsamico
poco prima di servirle. Con questa duplice procedura: versare
l'aceto necesario direttamente sul piatto da portata prima
di sistemare la pietanza calda, oppure, una volta acconciato
il piatto, intervenire col balsamico avendo l'avvertenza
di distribuirlo in maniera uniforme. L'aceto balsamico,
attraverso la sua continua progressione si presenta a diversi
stadi di "maturazione", quindi con caratteristiche
diverse. Quando la sua "anzianità" comincia
a superare il mezzo secolo s'inspessisce di consistenza,
perde fluidità, s'arricchisce oltremodo delle sostanze
aromatiche desunte dal lungo e lento processo d'umidificazione.
Un vero miracolo della natura, ma un vero dilemma da usare
come ingrediente, Usatelo allora con devozione. Magari sorseggiandolo
a fine pasto. Da solo.
Il balsamico va conservato in recipiente di vetro.Quanto
resta di aceto nella bottiglietta non ha bisogno di attenzioni
particolari. Basta chiudere diligentemente il contenitore
(non è necessario "sigillarlo") e conservarlo
lontano da sostanze che emanino profumi particolari o sentori
pronunciati.
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