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Nel
cuore dei Caraibi, bagnato a nord dalle acque dell'Oceano Atlantico e a sud dall'impetuoso
Mar dei Caraibi, si trova un tranquillo e incantevole Paese, ufficialmente battezzato
con il nome di Repubblica Dominicana. La Repubblica Dominicana è compresa
tra il 17° 40' e il 19° 56' parallelo Nord e tra il 68° 20' e il 72°
01' meridiano Ovest, rispetto al meridiano di riferimento di Greenwich (differenza
-4 ore). Scoperta da Cristoforo Colombo il 5 dicembre 1492, durante il suo
primo viaggio alla scoperta del Nuovo Mondo la Repubblica Dominicana si estende
sui due terzi (48.442 km2) dell'isola di Hispaniola (76.192 km2 ) che condivide
con la Repubblica di Haiti. Le sue bellezze naturali e la sua ricca storia,
incantano e conquistano chi ha la fortuna di conoscerla. Il suo nome originario,
Quisqueya, nella lingua dei Taino significa "madre di tutte le terre",
ma venne in seguito ribattezzata per privilegio reale con il nome di Isola di
Santo Domingo nel 1508 da re Ferdinando di Spagna. AI tempo della Scoperta del
Nuovo Mondo, l'isola era popolata dalla popolazione indigena dei taino, termine
che nella lingua autoctona significa "i gentili." I
taino appartenevano alla civiltà degli Aruachi, sviluppatasi nella zona
tropicale del continente sudamericano e in seguito giunta sull'isola navigando
in canoe lungo le numerose isole dell'arcipelago delle Antille minori. Fisicamente
era composta da uomini robusti, con occhi scuri e carnagione abbronzata. Si trattava
di popolazioni generalmente pacifiche, che anche quando furono pressoché
ridotte in condizione di schiavitù dal dispotismo dei cacique (capo tribù),
come dimostrano le testimonianze storiche sempre difesero valorosamente le loro
famiglie, la loro terra e la loro libertà contro i conquistadores, che
a loro volta cercavano di assoggettarli. Ciononostante, stimati originariamente
attorno a 600.000 persone, la popolazione dei taino fu praticamente sterminata
in meno di tredici anni. I taìno erano organizzati in cinque tribù
(cacicazgo), ciascuna guidata da un cacique: la tribù dei Marién
era governata dal cacique Guacanagarix; i Magua erano, invece, comandati da Guarfonex;
la tribù dei Magnana era controllata da Caonabo; Cayacoa era a capo della
tribù di Higuey, mentre gli Jaragua erano sotto il comando di Bohechfo.
Dopo la morte di quest'ultimo, la guida di quest'ultima tribù fu assunta
da sua sorella, nonché vedova di Caonabo, la cacica Anacaona. Si racconta
che Anacaona fu la donna più capace, bella e unanimemente rispettata dell'isola;
ma questo non le impedì di assistere, inerme, allo sterminio della sua
tribù, ordinato dal governatore Nicolas de Ovandonel 1503, primo atto di
crudeltà di cui si abbia traccia nella storia della Repubblica Dominicana
e che viene ricordato con il nome di Massacro di Jaragua. Fatta prigioniera, la
Regina rispose all'oltraggio con i seguenti versi: "Non è onorevole
uccidere, né tantomeno vendicare la tragedia consumata. Stendiamo un ponte
d'amore, sopra il quale possano camminare i nostri nemici e lasciare traccia al
loro passaggio."
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