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-DIARIO 2005
Negozi
Il pomeriggio trascorre tranquillo al villaggio.
Chi prende il sole.
Chi nuota nelle acque cristalline.
Chi sorseggia un mojito mentre gioca a carte.
Io… me ne vado a fare una passeggiata: zaino, macchina fotografica e telecamera.
Camminando trovo alcuni negozietti sulla spiaggia: vendono quadri e souvenirs. Da lontano però il mio sguardo è attirato da un quadro messo in verticale in riva al mare.
Mi avvicino e scopro che dietro c'è una persona che si ripara dal sole: lo usa da ombrellone. Si chiama Dorian, ha 20 anni e sta leggendo il giornale.
Parliamo un po' e mi dice che studia e gli piace leggere ed essere informato sempre e di tutto. Lavora di giorno ad un negozietto sulla spiaggia e studia di sera per poter andare avanti con gli studi.
Non mi chiede di comprare nulla.
Anzi… mi regala una cosa preziosa: un po del suo tempo.
Regalo che ancora adesso a pensarci porto con me.
Continuo e passo dopo passo mi allontano sempre più.
Trovo un pittore nella foresta che con sua moglie lavora a preparare quadri per i negozietti.
Trovo Giovanni che mi regala la sua collanina.
Trovo il rumore del mare.
Trovo un iguana che mi studia da lontano ed un granchio bianco che scappa al mio avvicinarmi.
Trovo il paradiso in un panorama che lascia senza fiato tanto che mi sembra limitante "fare una foto" perché non rende; decido di chiudere gli occhi e registrare quell'immagine nella mente e non nella card della mia digitale.
Mi sono allontanato oltre un'ora di cammino, è ora di tornare.
Il giorno dopo si riparte.

Poco prima della partenza ritrovo un giornalista conosciuto il giorno della degustazione guidata in teatro: Francesco. Accompagnato da sua moglie Flavia, anche lei giornalista mi portano il giornale Bayahibe News fresco di stampa. Ci siamo anche noi! C'è l'articolo dedicato alla degustazione. Che bello!
Una parte di Chococlub resta in dominicana, scritto in un giornale.
Dopo poche ore lasciamo la Repubblica Dominicana per tornare in Italia.
Tutti un po più ricchi per le emozioni ed i ricordi che abbiamo vissuto e che porteremo sempre con noi.
Si fa un gran parlare del "mal d'Africa" ma vi garantisco che esiste anche "il mal di Dominicana". Se la si vive appieno ci si "ammala", non c'è scampo.
Parola mia.
Davide Ferrero