| Il
pomeriggio trascorre tranquillo al villaggio. Chi prende il sole. Chi nuota
nelle acque cristalline. Chi sorseggia un mojito mentre gioca a carte. Io
me ne vado a fare una passeggiata: zaino, macchina fotografica e telecamera. Camminando
trovo alcuni negozietti sulla spiaggia: vendono quadri e souvenirs. Da lontano
però il mio sguardo è attirato da un quadro messo in verticale in
riva al mare. Mi avvicino e scopro che dietro c'è una persona che si
ripara dal sole: lo usa da ombrellone. Si chiama Dorian, ha 20 anni e sta leggendo
il giornale. Parliamo un po' e mi dice che studia e gli piace leggere ed essere
informato sempre e di tutto. Lavora di giorno ad un negozietto sulla spiaggia
e studia di sera per poter andare avanti con gli studi. Non mi chiede di comprare
nulla. Anzi
mi regala una cosa preziosa: un po del suo tempo. Regalo
che ancora adesso a pensarci porto con me. Continuo e passo dopo passo mi allontano
sempre più. Trovo un pittore nella foresta che con sua moglie lavora
a preparare quadri per i negozietti. Trovo Giovanni che mi regala la sua collanina. Trovo
il rumore del mare. Trovo un iguana che mi studia da lontano ed un granchio
bianco che scappa al mio avvicinarmi. Trovo il paradiso in un panorama che
lascia senza fiato tanto che mi sembra limitante "fare una foto" perché
non rende; decido di chiudere gli occhi e registrare quell'immagine nella mente
e non nella card della mia digitale. Mi sono allontanato oltre un'ora di cammino,
è ora di tornare. Il giorno dopo si riparte.Poco
prima della partenza ritrovo un giornalista conosciuto il giorno della degustazione
guidata in teatro: Francesco. Accompagnato da sua moglie Flavia, anche lei giornalista
mi portano il giornale Bayahibe News fresco di stampa. Ci siamo anche noi! C'è
l'articolo dedicato alla degustazione. Che bello! Una parte di Chococlub resta
in dominicana, scritto in un giornale. Dopo poche ore lasciamo la Repubblica
Dominicana per tornare in Italia. Tutti un po più ricchi per le emozioni
ed i ricordi che abbiamo vissuto e che porteremo sempre con noi. Si fa un gran
parlare del "mal d'Africa" ma vi garantisco che esiste anche "il
mal di Dominicana". Se la si vive appieno ci si "ammala", non c'è
scampo. Parola mia. Davide Ferrero
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