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ore ci separano dal nostro hotel. Ore 16.00 Sull'autopista Duarte (l'autostrada)
un sole cocente scalda in modo incredibile. Meno male che abbiamo il condizionator
Il
tempo di pensarlo e
il motore si ferma. Il nostro pulmino è fuso.
Fossimo in Italia saremmo stati tutti stressati, agitati, nervosi. Il primo
pensiero sarebbe stato al ritardo ad avvisare, a come risolvere la situazione
in modo rapido. Ormai però è da 5 giorni che siamo in Dominicana
e la magia "del Pais" è entrata in noi. Qui la parola chiave
è "traquilo" oppure "no problema, no te preocupe". C'è
un albero per ripararci dal sole e c'è il sole se ci si vuole abbronzare.
Cosa si vuole di più. La radio non funziona e quindi non c'è musica
ma ormai il merengue è in noi. E allora
Allora Gigi inizia
a ballare al bordo dell'autostrada. Credo che Gigi non abbiamo mai ballato
in tutta la sua vita: lo fa qui. Sotto il sole cocente dei caraibi, nel bel
mezzo di un'autostrada caldissima e semideserta. Proviamo a spingere e ad aggiustare
il motore ma
nulla di fatto. Nessun problema. Aspettiamo gli aiuti. In
Italia la cosa migliore che ci potesse succedere è che le altre auto passando
ci suonassero o ci guardassero con un sorriso beffardo. Qui invece, tutti coloro
che passano si fermano a cercare di dare una mano ma il problema è serio
e dobbiamo attendere un pulmino sostitutivo. Un oretta e arriva. Finisce
l'avventura. Un paio di orette e siamo nuovamente al Viva Dominicus di Bayahibe.
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